tramontodarocdupreveore1810sfumatoblunotteasx4320x2432

facebook
instagram

Una visione diversa..

 

A volte si sente la necessità di dover lasciare qualcosa.. qualcosa che possa essere apprezzato nel tempo da chi, avendo la tua stessa passione, sappia coglierne il valore.. e l'apertura di vie di più tiri su belle pareti di  roccia può essere il mezzo per dare seguito a questa "necessità"..  


Oggi, nel giro che conta, si cercano pareti al limite dell'inviolabilità, vantandosi poi di aver aperto una via multipitch che nessun'altro o pochi altri andranno a ripetere..  

Una via di 700/800 mt. con difficoltà fino all'8c e spit che sul "facile" (6c) sono posizionati a non meno di 6/7mt. l'uno dall'altro,  difficilmente verrà ripetuta..


Ma è forse questo il vero obiettivo a cui tutti noi dobbiamo tendere o c'è anche dell'altro? 


Una visione completamente antitetica rispetto al gotha dell'arrampicata moderna, mi porta a pensare che ci sia anche dell'altro.. e che il successo di una via lo si misuri soprattutto nel  numero elevato di ripetizioni piuttosto che nel livello di difficoltà e di pericolosità della stessa.. 


A tal proposito credo che i fattori che determinano un elevato n.ro di ripetizioni possono essere i seguenti:

  • quando i rischi che si assumono non sono eccessivi (o sono comuque controllabili);
  • quando le  difficoltà  che si incontrano non sono tali da richiedere un atteggiamento ossessivo nei confronti del grado..;
  • quando la via presenta un insieme di caratteristiche che la rendono bella.. (interessante, ecc.)


Una via di più tiri è bella quando:

  • percorre una parete solare, luminosa, posta in un luogo ameno, incontaminato o con pendici poco antropizzate, tipicamente in alta montagna (anche se non necessariamente) o a picco sul mare..;
  • la parete presenta tonalità di colore gradevoli (una roccia di colore nero non sarebbe il massimo..);
  • la parete presenta notevole verticalità ed esposizione;
  • la roccia è solida e compatta con livelli di grip elevati, tipicamente il granito, il gneiss e alcuni tipi di calcare.. (il calcare marmorizzato e/o sfarinato sarebbe da evitare);
  • la roccia si presenta con appigli netti, anche piccoli, ma non sfuggenti, fessure, oppure, come accade nel miglior calcare di origine marina, buchi, clessidre, canne d'organo, ecc. ecc.;
  • la parete offre tutte le conformazioni possibili (muri, placche più o meno appoggiate, diedri, camini, fessure da prendere in Dulfer, tetti, ecc. ecc.);
  • si mantiene su difficoltà medio/basse.. (dal al 6b/6c) poichè la stragrande maggioranza dei climber che scala vie di più tiri non va oltre queste difficoltà;  
  • è "spittata" in modo intelligente secondo un criterio di massima sicurezza, caratteristica che non implica necessariamente una spittatura "ascellare"  ma nemmeno che gli spit siano posizionati a 6/7 mt. ..;
  • le soste sono posizionate in modo tale che su ogni tiro non si perda il contatto visivo e non si debba ricorrere a urli strazianti fra chi assicura e chi sale..;
  • le soste sono attrezzate per garantire il massimo scorrimento delle corde durante il recupero (passante di calata perpendicolare alla parete) e posizionate in modo tale che il nodo di giunzione possa superare senza particolari difficoltà ostacoli di varia natura (spigoli, spuntoni, sporgenze, fessure, anfratti ecc.). A tal proposito si possono diversificare soste di progressione e soste adibite alla sola discesa in doppia ;
  • è ben documentata e corredata di recensioni obiettive che ne stabiliscono i limiti reali di fruibilità.. per intenderci, se qualcuno (come mi è capitato di leggere..) scrive che un tiro di 35mt. di 5c con un solo spit è "ben spittato date la difficoltà..", forse non si tratta di una valutazione obiettiva..;


Quanto sopra potrebbe sembrare un elenco di caratteristiche scontate e si è portati a credere che in una via possano essere tutte contemporaneamente presenti ma, nella realtà, non sempre questo avviene e  non sempre c'è la volontà da parte degli apritori di cercarle e/o realizzarle nel loro insieme.. 


Riguardo il punto sulle difficoltà medio/basse, vorrei aggiungere alcune considerazioni..

Fino a qualche tempo fa la mentalità del "supereroe" oltre che in parete, regnava sovrana anche in falesia e si pensava che al disotto del 6a non fosse necessario "spittare" o che la spittatura non dovesse rispettare alcuna regola di buonsenso..  

Non di rado capitava di trovarsi su vie dove il primo spit era posizionato a 4 mt. da terra il secondo a 7 mt. ed il terzo a 15 mt... in modo tale che da qualsiasi punto si rinviasse, in caso di volo, l'impatto con il suolo era pressoché sicuro..       

Questa mentalità aveva fatto sì che l'arrampicata in generale rimanesse uno sport di nicchia per pochi eletti ed anche le stesse vie, vista la scarsa frequentazione, non venissero mantenute a dovere, diventando nel tempo ulteriormente insicure.. 


Oggi, il ristretto gruppo di persone che si dedica all'apertura delle vie in falesia, avendo intuito che da parte di molti c'è l'esigenza di frequentare falesie "facili", soprattutto ben spittate e con soste sicure,  controllabili e facilmente manutenibili, sta abbandonando la mentalità di cui sopra orientandosi su qualcosa di più fruibile che possa allargare la cerchia dei nuovi frequentatori. 

A proposito di falesie "facili", qui in Piemonte ne abbiamo un fulgido esempio oltrealpe: nel Brianconnais vi sono falesie attrezzate da professionisti abilitati a svolgere tale attività dove, oltre ad essere rispettate tutte le norme di buonsenso, la distanza degli spit è uguale sia su vie di 4+ che di 8a e oltre.. con soste mantenute in perfetto stato anche grazie alla mentalità dei frequentatori che hanno il massimo rispetto del materiale infisso in parete..

La nuova mentalità che va diffondendosi anche da noi, sta portando alla nascita di nuove falesie che permettono a chi si avvicina alle pareti naturali per la prima volta o a chi passa dall'indoor alla falesia, di poterlo fare  senza rischiare nulla se si applicano le dovute cautele.


Ma allora perchè non estendere questi concetti di maggiore accessibilità  e sicurezza anche alle pareti medio/grandi in modo tale che chi voglia passare dal monotiro della falesia alle vie multipitch possa farlo senza correre rischi eccessivi, lasciando spazio al solo piacere mentale che ne consegue?


Ebbene,  l'idea di attrezzare vie multipitch in luoghi oggettivamente belli con spittature cosidette "plaisir" è  stato da sempre il mio obiettivo ..fin dai tempi di "Polvere di Stelle"



Maurizio Dalla Chiesa