Roc du Preve - Carra Saettiva, Coazze (TO)
Vallone del Ricciavrè Parco Orsiera - Rocciavrè, Coazze (TO)
Descrizione
Osservando nell'immagine sottostante il rilievo montuoso che costituisce la testata della Val Sangone, in bella evidenza sulla destra, si scorge il Vallone del Ricciavrè.
La testata della Val Sangone, le cui cime appartenenti ad un unico grande rilievo si attestano fra i 2500 e i 2800 mt. s.l.m., si estende interamente nel territorio del Parco Naturale Orsiera-Rocciavrè (demarcazione verde nella piantina a fondo pagina) e comprende (da sx verso dx): il Colle della Roussa (dove nasce il Sangone), Punta del Lago Sud, Punta Loson, Monte Robinet, Monte Rocciavrè (il più alto con una quota di 2775 mt.), Punta del Lago Nord e Monte Pian Real.
Lo spartiacque che divide il Vallone del Ricciavrè dalla Valle del Sangonetto (posta a dx oltre il campo visivo dell'immagine) è noto in ambito alpinistico per la presenza dei Picchi del Pagliaio (vedi paragrafo La ricerca..).
Fra tutti i valloni che degradano verso la Val Sangone esso è il più selvaggio, distinguendosi per il "primordiale" aspetto delle pareti che si ergono nella fascia media e alta del suo versante destro (visibili anche nella 1a immagine nonostante la distanza) e per la pressochè totale incontaminazione antropica.Esso viene risalito fino a Pian Real dal lungo sentiero 416 che, per gran parte del tragitto, si mantiene sul versante sinistro a media altezza e, dall'impervio sentiero dei Picchi del Pagliaio che ne percorre il versante dx in quota, al limite delle pareti rocciose che ne costiutiscono lo spartiacque (rif. su piantina in calce). Da quanto detto, si evince che tutta la fascia inferiore nei pressi del torrente e tutto il versante destro fin sotto le pareti di cresta sono ad esclusivo appannaggio di animali selvatici di vario genere (compresi i lupi..), che possono muoversi e vivere allo stato brado in piena libertà secondo le leggi di convivenza della natura, in questo luogo totalmente incontaminato.. Risalendo non senza difficoltà.. il versante destro per raggiungere le pareti, è infatti assai facile incontrare intere famiglie di caprioli, camosci, cervi, stanbecchi e, durante la notte, branchi di lupi.. (visibili solo perchè le lampade frontali ne illuminano gli occhi dal taglio inconfondibile mentre di giorno, essendo perfettamente mimetizzati, non si vedono ma ci sono..). Percorrendo il sentiero 416 fino all'altezza della Rocca di Bauti, posta sul versante sx (rif. su piantina in calce), si ha una splendida visuale sulle imponenti pareti rocciose che si ergono nel versante opposto del vallone, in particolare sul Roc du Buj, caratterizzata da una grande caverna posta nella parte alta della struttura ben visibile già durante le prime fasi di avvicinamento (vedi 3a immagine in basso e relativa didascalia) .Dato che il potenziale sembra essere assai più ampio in termini di nuove vie multi, è auspicabile che questa zona, in futuro, possa avere un seguito nell'apertura di nuove vie e nella sua frequentazione, divenendo conosciuta nel nostro ambiente non solo per la presenza dei Picchi del Pagliaio..
N.b.: per informazioni aggiuntive si consiglia di leggere le didiscalie riportate in calce alle immagini..
Visuale della testata della Val Sangone dal punto panoramico di Pian del Secco salendo verso la cima dell'Aquila di Giaveno.
Il più ampio sulla destra è il Vallone del Ricciavrè
Roc du Buj nella sua interezza, compresa la struttura basale..
Torre "primordiale" a fianco della struttura basale del Roc du Buj
Altre strutture interessanti oltre Roc du Buj...
Dalla Rocca di Bauti, posta sul filo di cresta fra il vallone della Balma e quello del Ricciavrè, si possono osservare parte dei Picchi del Pagliaio sulla dx, il Torrione Volmann sempre a dx ( ancora ben illuminato dal sole, caratterizzato da una dorsale rocciosa che si diparte da sentiero ) e l'omonimo sentiero dei Picchi che attreversa i ripidi prati del versante dx..
Da queste utime due immagini si evince chiaramente come il versante della sinistra orografica del Vallone del Ricciavrè sia caratterizzato da stratificazioni rocciose diverse..
Un serpentino rosso (di qualità mediocre) di cui sono composti i Picchi del Pagliaio e le successive cime dello spartiacque, una prasinite di eccellente qualità, estremamente abrasiva e compatta nella fascia medio bassa.