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Nome via:  VISIONI PRIMORDIALI

 

Data apertura: 2022/2023  

 

Autori:

Maurizio Dalla Chiesa, Marco Moine, 

Riccardo Falchero, Alessandra Vietti 

 

Tipologia: 

via multipitch sportiva  (non necessita di protezioni aggiuntive)

 

Mod. di apertura:   

dal basso in libera ( compreso il tiro chiave L9 vedi maggiori dettagli in seguito ) 

 

Quota att./uscita..: 1400/1750  mt.  s.l.m. 

  

Sviluppo scalabile: 440 - 465 mt. ( in base all'uscita sulla 2a Torre )

N.b.:  i tiri che attaccano più in basso all'interno delle forcelle interposte fra le varie strutture percorse dalla via, ne ne aumentano il dislivello scalabile complessivo.. ​  

 

Lunghezze............: 12-13 (in base all'uscita sulla 2a Torre)

 

Difficoltà obblig...: 6a 

 

Difficoltà max.......: 6b+/A1

 

Avvicinamento:

vedi scheda  -Avvicinamento- relativa al -Vallone del Ricciavrè-

 

 

Descrizione via:

l'attacco avviene ..

 

L1:  (max XX, obblig. XX, NN mt.)

descrizione;

 

LN:  (max XX, obblig. XX, NN mt.)

descrizione;

 

Considerazioni sull'apertura del tiro chiave (L9)

Siamo riusciti a superare il grande tetto direttamente sopra S8 sfruttando la linea più elegante e logica che la parete potesse offrire in quel punto, evitandone l'aggiramento che avrebbe solo sminuito la valenza complessiva della via..

Si dice che alcune vie abbiano un'anima.. un' anima che si manifesta nella logica di percorrenza, nella bellezza dei passaggi, nell'intensità delle sensazioni che si provano nel superare gli stessi e il superamento del tetto in quel punto è parte  imprescindibile dell'anima di questa via...

La chiodatura del tetto è stata realizzata da Marco avvalendosi di 3 friend che gli hanno permesso di proteggersi e di allungarsi il più possibile.. riuscendo a posizionare uno spit in prossimtà del  bordo di uscita, con tutti i vantaggi che ne conseguono in termini di  scorrevolezza della corda e di sicurezza in caso di volo..
 

Il superamento del tetto in libera  è stata una vera e propria impresa…
 

Dopo aver rimosso i friend e rinviato lo spit, Marco è riuscito a passare al 2° tentativo, effettuando una sequenza di movimenti davvero incredibile! 

Tenendosi con una mano su una presa posta in prossimità del bordo del tetto e l'altra dentro un fessurone obliquo più a sx si è lasciato andare con i piedi nel vuoto.. poi, con una considerevole trazione, è riuscito ad innalzarsi tallonando con il piede destro una fessura quasi orizzontale che si trova appena sotto il bordo, ritrovandosi con il tallone posizionato più in alto della testa e il corpo allungato orizzontalmente sotto il tetto…

 

Da lì, con una serie di movimenti del piede tallonato, si è spostato verso sx fino ad appoggiarsi non senza difficoltà.. con la schiena ed altre parti del corpo.. sul lato interno del fessurone che solca obliquamente il bordo del tetto più a sx.

 

Il fessurone,  tagliando obliquamente il bordo da dx verso sx e dal basso verso l'alto, crea una sorta di breccia che "indebolisce" la continuità del bordo stesso.

 

Nonostante la facilitazione data dall'appoggio di schiena e di altre parti del corpo.. il gesto atletico conclusivo che consente di ribaltarsi al disopra del grande tetto non è di facile attuazione, poichè, partendo da una posizione orizzontale o quasi.. con le braccia completamente ghisate e la mancanza di appigli buoni al disopra, viene effettuato avvalendosi di una spinta con palmo di mano sul lato interno del fessurone sino ad arrivare a mettere un piede dove prima c'era il fondo schiena..  SPAZIALE! 
 

Superato il tetto è poi salito ancora di qualche metro in libera prima di trovare il punto "facile" che gli consentisse di posizionare lo spit successivo, ma la spittatura così realizzata aveva portato la via ad avere un obbligatorio molto alto in quel tratto di parete  (6b+ o più..) e sbilanciato rispetto al resto dei tiri. 

Sebbene Marco non ne abbia avuto bisogno.. abbiamo deciso in comune accordo di aggiungere un secondo spit poco sopra il bordo per poter consentire ai futuri ripetitori un eventuale superamento in artificiale del tetto.

Oltre alla valutazione della sequenza in libera è stata perciò abbinata una valutazione artificiale A1, essendo consigliato (ma non indispensabile..)  l'impiego di una staffa data la natura "aerea" del passaggio (vedi immagine sottostante  ). 

 

Ci siamo poi dati il cambio sul proseguimento del tiro al disopra del grande tetto che, dopo qualche metro,  si è nuovamente raddrizzato fino a divenire un muro quasi verticale, su cui, durante la progressione dal basso, non è stato possibile proteggersi con alcun dispositivo mobile.. (nemmeno i cliffhanger..).

Poichè la nostra tecnica di apertura dal basso in libera ci porta a posizionare  gli spit solo al raggiungimento di una tacca o di un punto "facile" che ci consenta di stare in equilibrio per recuperare il tassellatore, è stata realizzata una spittatura che ha reso la progressione fino in S9 decisamente obbligatoria (alcuni tratti con spit distanziati fino a 7 mt. ..) su difficoltà che nella parte centrale del muro si aggirano sul 6a..

La suddetta spittatura dovrà perciò essere migliorata interponendo almeno uno spit in mezzo a quelli  attuali..  

 

Maurizio

 

 

 

 

Discesa:

la via è attrezzata per essere discesa in doppia (catene in tutte le soste) senza particolari rischi di incastro ma, trattandosi di una discesa molto articolata (vedi discontinuità della parete e trasferimenti in almeno 3 punti) .. consiglio che dopo le prime 4/5 doppie filanti e obbligatorie per scendere dalla sommità della 1a torre, si prosegua a piedi per ripidi canaloni erbosi fino all'attacco della via (usufruendo di una breve doppia finale da 25 mt. posta al termine dei suddetti canaloni). 

N.b.: le lunghezze 8 e 9 possono essere scese con un'unica doppia da 60 mt. esatti!! Ma attenzione alla lunghezza effettiva delle corde poichè si rischia di rimanere appesi alle corde a qualche metro dalla base della grotta.. (vedi immagine grotta su gallery).

Sebbene non vi siano particolari impedimenti, la doppia unica da 60 mt. potrebbe essere sconsigliabile per eventuali attriti che verrebbero a crearsi durante il recupero.. 

 

 

Spittatura:

distanza max spit sull'obbligatorio, 5/6 mt.

NON sono necessarie protezioni mobili, eventualmente solo una staffa per affrontare i passi più duri comunque azzerabili.

 

 

Materiale in parete:

Fix MUNGO M2 diametro 10mm (trattamento GreenTec antiossidativo).

Piastrine FIXE 10mm (trattamento Ecotri antiossidativo) 

 

 

Responsabilità:

si ricorda che sebbene la via sia stata attrezzata secondo un criterio di massima sicurezza su strutture di roccia generalmente solide, NON si assumono responsabilità ne sullo stato della parete (eventuali distacchi, cadute di pietre, ecc.) ne sui dispositivi di sicurezza fissi posizionati per proteggersi.  Ognuno pertanto, affrontando la salita, dovrà valutarne l’affidabilità in base alla propria personale esperienza assumendosene la piena responsabilità.

 

 

 

 

freccia in su verde.jpeg

Scorrere all'interno della scheda superiore per effettuarne una completa consultazione  

il grande tetto sopra s8.jpeg